sabato 14 aprile 2012

Recensione: Flashback di Dan Simmons

Bentornati, miei cari lettori!

Quest’oggi prenderemo in considerazione un romanzo di cui qualche settimana fa vi avevo già accennato qualcosa (qui) in un post di Prossima Uscita. Sin da allora il romanzo in questione mi attirava in maniera a dir poco sorprendente, e non appena è giunto a casa, come gentile omaggio della Casa Editrice Fanucci, che ringrazio infinitamente, mi sono fiondato nella sua lettura. Come è andata? Continuate pure a leggere, per saperne di più.

Rullo di tamburi!

«Un romanzo di estrema attualità, che si inserisce nel clima politico americano
con spunti di grande interesse su quello che ci aspetta nei prossimi decenni».
(The Washington Post)


Titolo: Flashback
Autore: Dan Simmons
Titolo originale: Flashback
C. E.: Fanucci Editore, collana Tif Extra
Prezzo: 9.90 euro
Pagine: 588
Genere: Distopico Adult

Trama: Gli Stati Uniti sono vicini al collasso totale, ma gran parte della popolazione non se ne preoccupa: sono tutti dipendenti da flashback, un farmaco che permette di rivivere i momenti migliori della propria vita. Dopo che la moglie dell’ex-detective Nick è morta in un incidente d’auto, lui ha iniziato ad assumere flashback per stare con lei; ma nel frattempo ha perso il lavoro, il figlio adolescente, e la vita che aveva prima. Nick sembrerebbe perduto, ma sa fare ancora bene il suo lavoro di poliziotto, così viene assunto per indagare sull’omicidio del figlio di un alto consigliere governativo. Ed è lui l’unico uomo in grado di cambiare il corso di un’intera nazione che si sta allontanando dal futuro per vivere nel passato.


La mia opinione

Flashback, romanzo distopico destinato ad un pubblico quasi unicamente adulto, rappresenta l’ultima fatica dell’apprezzato autore Dan Simmons, ormai rientrato a far parte delle liste riguardanti gli scrittori fantascientifici maggiormente favoriti da parte dei lettori mondiali grazie al suo ciclo di volumi intitolato I canti di Hyperion, ciclo che, proprio qualche mese fa, è stato interamente rilanciato negli scaffali delle librerie italiane per conto della Casa Editrice Fanucci Editore, a cui bisogna anche attribuire la pubblicazione di Flashback, protagonista indiscusso della presente recensione. Ma prima di passare alle mie considerazioni riguardo il tomo, addentriamoci, come d’abitudine, nella sua trama.

Cover US
Flashback viene contestualizzato in un futuro da noi di certo non desiderato, un futuro dagli scenari crudi e taglienti, quasi apocalittici. Dan Simmons, infatti, arricchendo con toni parecchio provocatori il romanzo, ci presenta una Terra devastata sotto qualsiasi aspetto, soffermandosi, però, ad analizzare in particolare la situazione degli Stati Uniti d’America. Siamo nel 2032 e gli USA, ex-potenza mondiale, col tempo non hanno più potuto resistere alla forza degli stati islamici, prendendo quindi la decisione di chinarsi ufficialmente al loro cospetto e sprofondando in una situazione politica, economica, finanziaria e soprattutto sociale a dir poco disastrosa. E il protagonista indiscusso di Flashback vive proprio in questo mondo. Si tratta di un ex detective, un uomo ormai fallito, un uomo che, nelle prime pagine del romanzo, pare, però, volersi riscattare, proponendosi come investigatore privato al miliardario Hiroshi Nakamura, il quale desidera scoprire il motivo per cui suo figlio è stato assassinato. Ma ben presto si viene a conoscenza del fatto che Nick Bottom, il protagonista di Flashback, fa un abituale uso della sostanza stupefacente che pare esser l’effettiva causa del crollo degli Stati Uniti d’America, nonché l’unico vero motivo per il quale Nick ha accettato di lavorare sulle indagini riguardanti l’omicidio di Keigo Nakamura: la sostanza in questione è il flashback, droga la cui funzione è riportare il suo consumatore indietro nel tempo, lasciandolo rivivere i periodi felici della propria esistenza, trattenendolo, quindi, nel passato e tenendolo lontano dal futuro. Con il proseguo delle pagine si viene a scoprire, infatti, che Nick è rimasto vedovo di sua moglie Dara, e che, incapace d’accettare la sua morte, ha abbandonato il suo unico figlio, Val, ormai adolescente, nelle braccia di suo suocero. E il flashback è l’unica cosa che può riportarlo dalla sua amata Dara. Ecco perché non riesce più a farne a meno. Ecco perché recuperarne delle fiale resta la sua più grande priorità. Ed è così che il plot narrativo, pian piano, prende forma, sia dal punto di vista distopico che dal punto di vista thriller, trascinando il lettore nelle vicende che lo caratterizzano. Riuscirà Nick a liberarsi della sua dipendenza dal flashback? Riuscirà a riavvicinarsi a suo figlio? Riuscirà a venire a capo dell’enigma celato dietro la morte all’apparenza senza motivo di Keigo Nakamura?

Le vicende narrate in Flashback vengono proposte al lettore attraverso tre punti di vista, anche se pur sempre in terza persona e al passato: quello di Nick, al quale viene dedicata la maggior parte dei capitoli; quello di Val, figlio di Nick, teenager con problemi di abuso di flashback; e quello di Leonard Fox, suocero di Nick e nonno di Val, colui lo ha cresciuto. In tutta sincerità, ho molto approvato questa scelta narrativa, anche perché la sopraesplicitata tripartizione delle voci narranti risulta parecchio utile alla comprensione il più completa possibile del panorama-sfondo di Flashback. Per quanto concerne, invece, lo stile narrativo di Dan Simmons non ho proprio nulla da criticare. Forse la penna di questo autore a qualcuno potrebbe risultare fin troppo cruda, o fin troppo impattante, ma, personalmente, credo che il plot narrativo di Flashback, un plot, come avete potuto notare sopra, molto complesso e articolato, richieda proprio questo tipo di approccio stilistico. È certamente innegabile, comunque, la maestria con cui Dan Simmons riesce a raccontare la trama, non lasciandosi sfuggire alcuna minuzia e lasciando parecchie volte di stucco il lettore.

Ma al di là dell’affascinante mondo in cui è ambientato e al di là della trama thriller molto avvincente che funge da filo logico per il plot principale stesso, i personaggi che popolano le pagine di Flashback lasciano ben poco a colui che si ritrova a chiudere il tomo dopo aver passato ore e ore al suo interno. Quasi tutti i personaggi, infatti, risultano molto, forse fin troppo, marginali, gli unici a cui viene dato uno spazio alquanto decente sono Nick, Val e Leonard. Ed è proprio qui che l’autore, secondo il mio parere, ha commesso il suo più grave errore. Se solo fosse stata approfondita maggiormente la psiche di almeno uno di loro, il libro avrebbe di certo acquisito più valore. Le pagine di Flashback sono, in effetti, (quasi) interamente dedicate a critiche metaforiche lasciate qui e là sotto forma di provocazioni da parte di Simmons alla situazione politica ed economica attuale degli Stati Uniti d’America. Nulla di più profondo. Nulla di più interessante. E ciò, più di una volta, mi ha fatto distorcere il naso, considerando il fatto che i punti forti di Flashback sarebbero potuti essere altri, come i temi più che provocatori ai quali, però, viene fatto soltanto qualche breve accenno. Flashback, pur sempre in modo molto metaforico e leggero, dà al lettore, infatti, input riguardanti argomenti che potrebbero persino sfociare in discorsi profondi come la psiche umana, argomenti che sarebbero potuti esser resi in maniera molto differente e sicuramente migliore. Anche perché, in parole spicciole, queste argomentazioni, accostate a discorsi come gli assetti politici e finanziari futuri degli Stati Uniti d’America, che tra l’altro, ovviamente, sono puramente inventati, frutto della fantasia dell’autore, di certo vengono private del valore che effettivamente hanno.

Come dicevo sopra, però, le venature thriller di cui Flashback è colmo celano il difetto più grande del tomo, riempiendo di pathos la lettura, rendendola avvincente e interessante, ma soprattutto carica di una suspense che non può non andare a genio. Il tutto, poi, arricchito da una buona dose di azione personalmente parecchio apprezzata.

In conclusione, miei cari lettori, Flashback è di certo un libro ben scritto e ben costruito, un libro appassionante, un libro imperdibile per gli amanti del distopico, i quali non devono assolutamente lasciarsi sfuggire questa uscita. Se, comunque, desiderate una lettura scorrevole e non prolissa, girate alla larga da Flashback.


Consigliato agli amanti del genere distopico che sono 
alla disperata ricerca di un romanzo più articolato e complesso rispetto al solito.


Voto:  4


P.S.: Mi sembra abbastanza inutile affermare, a questo punto, che il voto finale è stato dettato da una questione puramente soggettiva. Molti gli assegneranno di più, ne sono certo.


Dan Simmons


Dan Simmons è nato nel 1948 in Illinois. Nel 1970 ha conseguito una laurea in Lettere presso il Wabash College, per poi proseguire gli studi alla Washington
University di St. Louis con un master in Pedagogia. Ha lavorato a lungo come insegnante nelle scuole elementari. La sua produzione letteraria spazia tra diversi generi: fantasy, fantascienza, horror e thriller. Con il ciclo I canti di Hyperion, pubblicato di recente da Fanucci Editore, ha vinto numerosissimi premi. Tra le sue opere principali ricordiamo anche Il ciclo di Ilium.

3 commenti:

  1. ciao,
    ti ho premiato nel mio blog:
    ilcerchiodellestreghe.blogspot.com,
    se ce l'hai già scusami!

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  2. ciao Jean ti ho premiato ancora XD (quanti premi ultimamente!) http://readbelieve.blogspot.it/2012/04/premio-dardos.html (:

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